Jazz and Wine 2011

Una serata tra cultura, musica ed enogastronomia

Venerdì 29 luglio 2011 a Penne, nella splendida cornice del giardino del Museo Archeologico G. B. Leopardi in Piazza Duomo, si terrà il concerto dei "Trem Azul". Si degusteranno i vini dell'Azienda Bosco Nestore.

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Martedì 19 Mar 2024
Presentazione

I pannelli che seguono, dal n. 5 al n. 13, raccontano attraverso le immagini momenti di storia delle linee transappenniniche: La ferrovia Pescara-Sulmona-L’Aquila-Rieti-Terni (pannello n. 5), La ferrovia Roma-Sulmona (pannello n. 6), La ferrovia Teramo-Giulianova (pannello n. 7), La ferrovia Sulmona-Isernia (pannello n. 8), La ferrovia Avezzano-Roccasecca (pannello n. 9), La ferrovia della Val di Sangro (pannello n. 10), La ferrovia l’Aquila-Capitignano e il problema del collegamento Capitignano-Teramo (pannelli nn. 11 e 12), La ferrovia Penne-Pescara (pannello n. 13). Queste linee costituirono, tra i secoli XIX e il XX, la complessa rete ferroviaria abruzzese che ebbe il compito fondamentale di mettere in comunicazione le aree dell’entroterra con la costa e l’intera regione con Roma.

Interessante la prima testimonianza del pannello n. 5, conservata presso la Biblioteca Provinciale di Teramo: La carta dei diversi progetti di ferrovie riguardanti le provincie abruzzesi (doc. n. 24) illustra il modo in cui, in epoca postunitaria, prendesse forma la progettualità riguardo lo sviluppo delle strade ferrate nella regione. Con il documento successivo (n. 25) del 1863 il sottoprefetto del circondario di Penne, chiedendo al prefetto di Abruzzo Ulteriore I l’avvio dei lavori del tratto di linea Pescara-Popoli, per potervi impiegare la classe dei braccianti in grave difficoltà economica a causa della siccità, mette in evidenza una situazione di fragilità economica di una zona dell’Italia centrale dopo l’Unità. Inoltre, si evince anche che la realizzazione di ferrovie divenne lo strumento per creare cantieri e posti di lavoro. Dagli atti di polizia del fondo Sottointendenza e Sottoprefettura di Cittaducale, dell’Archivio di Stato di L’Aquila, la corrispondenza tra il prefetto il sottoprefetto, circa il temuto sciopero dei macchinisti e dei fuochisti delle ferrovie nel paese di Antrodoco (doc. n.30), richiama alla memoria i mutamenti sociali e l’organizzazione in sindacati della classe dei lavoratori per la difesa dei propri diritti, nati con il fenomeno dell’industrializzazione in Europa ma anche in Italia.

Singolari i documenti, datati 1888 (pannello 6), che testimoniano i preparativi per i festeggiamenti dell’apertura della Roma-Sulmona: la nota del banchetto per quel giorno, per esempio, prevede n. 300 coperti con servizi a trenta portate e pietanze rigorosamente francesi (doc. n.32). Il documento probabilmente fu redatto dalla Ditta Spillman di Roma che viene menzionata anche in altre occasioni simili organizzate in Abruzzo. L’ultima immagine proposta per questa ferrovia (doc. n. 36) riporta ad una realtà ben diversa: la foto del 1915, custodita nell’archivio Nardini presso la Biblioteca Provinciale ‘Melchiorre Delfico’ di Teramo, raffigura la stazione di Avezzano danneggiata dal disastroso terremoto che colpì la Marsica il 13 gennaio dello stesso anno.

 

 
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