La situazione della viabilità abruzzese in età moderna Stampa

Per quanto riguarda l’Abruzzo è noto che l’orografia del suo territorio, tra i più complessi e tormentati dell’intera area peninsulare, abbia sempre rappresentato un ostacolo per lo sviluppo delle vie di comunicazione. Le arterie tracciate dai Romani hanno svolto un ruolo insostituibile fino a tutto il periodo imperiale e, in alcuni casi, anche oltre, nonostante molte di esse erano cadute in disuso nel Medioevo, si assisteva ad una contrazione dei traffici e le comunicazioni si sviluppavano su percorsi diversi. Alcuni dei tracciati realizzati in epoca romana, a causa della cattiva manutenzione, non consentivano più il passaggio delle carrozze; nel Medioevo infatti i viaggi si facevano a cavallo o a piedi. Anche se agli inizi del secolo XIX la situazione sembrò migliorare, fu solo dopo l’Unità d’Italia che si assistette ad un riordino della viabilità. Bisogna inoltre tenere presente che i Borbone non avevano curato particolarmente le comunicazioni in Abruzzo, considerata una terra di frontiera, in cui una circolazione vivace avrebbe messo in pericolo la stabilità del Regno.

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